I 10 errori più comuni quando si addestra un cane
E’ un’ardua impresa trasformare un cucciolo sovraeccitato, saltellante e con la vescica debole in un compagno affidabile e ben addestrato. La trasformazione non è automatica ma richiede perseveranza, organizzazione e alcuni semplici strumenti per l’addestramento.
Potete anche trovare diversi suggerimenti sull’addestramento sulla Guida cani della Omlet. Qui andiamo a sottolineare alcuni dettagli che potrebbero facilitare il processo di addestramento.
1 – Le sessioni d’addestramento sono troppo lunghe.
Questa sicuramente è la prima regola. L’apprendimento richiede molta concentrazione da parte del cane e, se esagerate, il cane potrebbe annoiarsi oppure dar segni d’impazienza. E probabilmente anche voi. Una sessione d’addestramento dovrebbe andare dai cinque ai quindici minuti. Poi una bella pausa. Potete riprendere con altri 10 minuti d’addestramento dopo circa 1 ora.
2 – Siete impazienti.
Magari il vostro cane è il più intelligente che abbiate mai incontrato ma è pur sempre un cane e non un essere umano e non potete aspettarvi miracoli. Un cane deve concentrarsi per imparare dei nuovi comandi, soprattutto quelli che vanno contro la sua natura di abbaiare, correre, mangiare e saltare addosso per fare le feste. Molti padroni perdono la pazienza quando il cane per l’ennesima volta sbaglia a rispondere al comando e magari si stende invece di sedersi e così via.
Appena perdete il controllo, il cane avvertirà la vostra ostilità e inizierà ad associate l’addestramento al vostro malumore. In questo modo inizierà a non apprezzare più le sessioni di lavoro.
3 – Non continuate a ripetere l’errore.
Se il cane sbaglia per la terza volta ad eseguire un comando, lasciate correre. E’ inutile continuare all’infinito con un esercizio che al momento non riesce. Riprenderete in seguito ‘gli errori’ nelle sessioni successive. Rivedete anche il vostro approccio – eravate troppo vaghi, troppo simile ad un altro comando oppure siete caduti nella trappola dei punti 1 o 2 sopra menzionati?
Allo stesso modo se il cane non si stende quando date il comando “terra”, non continuate a ripeterlo. Prima di tutto il cane capirebbe che non deve rispondere subito al comando e poi capirebbe che il comando ‘terra’ è semplicemente “Terra! Terra! Terra! Terra! Terra!…ecc.”
4 – Ognuno ha il suo carattere.
Se il cane è stanco, di cattivo umore, affamato, o aspetta di fare la sua solita passeggiata, non è il momento adatto per proporgli una sessione di lavoro. Lo stesso vale per l’umano – se non siete dell’umore adatto, il cane lo capirà e anche lui non sarà propenso a lavorare.
5 – L’errore dell’approccio punitivo.
Ci sono due modalità per addestrare un cane – il vecchio sistema di correzione e il metodo molto migliore del ‘rinforzo positivo’. Il vecchio sistema prevedeva una punizione ogni volta che il cane commetteva un errore mentre il metodo moderno lo premia quando fa giusto. Alcuni proprietari fanno un mix dei due metodi e può risultare confuso. Il povero cane non saprà cosa aspettarsi – un gustoso bocconcino o un gesto di stizza.
Non dovreste mai urlare con rabbia il nome del vostro cane o nominarlo durante una punizione in modo che non venga associato a cose negative.
6 – L’addestramento è incoerente.
Utilizzate sempre lo stesso comando per ogni azione e assicuratevi che il cane la compia esattamente una volta imparata. Se date un comando e lasciate che il cane non ubbidisca, state mettendo a rischio tutto il processo d’apprendimento. Quando addestrate un cane, stabilite un insieme di regole e dovete essere coerenti in modo che abbiano un senso.
Se utilizzate un clicker, assicuratevi che il suono sia rinforzato con un bocconcino. E non fate troppi click per una singola azione oppure il suono del click perderà significato per il cane.
7 – L’addestramento non finisce mai.
Se un cane apprende nuovi giochi e fa bene nelle prime sessioni di lavoro, non significa che andrà sempre così. Dovete insistere ogni singolo giorno soprattutto nei primi mesi di vita del cucciolo oppure si arrugginirà (un po’ come voi che cercate di ricordare le lezioni di francese fatte 20 anni fa). Alcuni commettono l’errore di credere che una sessione di lavoro pagata può sostituire un anno di lavoro costante e paziente. Non può.
8 – Un cattivo comportamento viene ricompensato.
Se un cane si comporta male, di getto verrebbe da gridare con rabbia il suo nome per poi ricompensarlo con un bocconcino quando viene da noi. Per un cane questo significa cattivo comportamento = ricompensa. Cercate di ignorare i cattivi comportamenti per quanto possibile e cambiate atteggiamento per distrarlo chiedendogli di sedersi o mettersi a terra (senza usare il suo nome). Allora potrete compensare il comportamento corretto.
9 – Esagerate con le ricompense.
Se date bocconcini troppo frequentemente o in misura troppo abbondante, il cane potrebbe decidere in seguito di ubbidire solo se sarà ricompensato con il cibo. Ci sono anche dei fattori che riguardano la salute se esagerate con le ricompense. Le lodi, il gioco e l’affetto svolgono un ruolo altrettanto importante dei bocconcini.
10 – Un bull terrier non può essere un cane da pastore!
Non c’è un solo ‘modo migliore’ per addestrare un cane. Dipende dalla razza e dal temperamento. Non fate affidamento solo sulle vostre precedenti esperienze o sui suggerimenti dei vostri amici cinofili se i cani in questione sono diversi tra loro.
Nessun cane nasce già educato. Evitando questi 10 tra gli errori più frequenti, renderete l’addestramento più efficace, coinvolgendo tutti gli interpreti – umani e cani – divertendovi.
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