The Omlet Blog Category Archives: Pride of Omlet

Orgoglio Omlet: Dieci incredibili storie

Questo articolo fa parte della nostra serie Orgoglio Omlet, una collezione di incredibili storie che puntano i riflettori su animali straordinari e condividono la loro lealtà, coraggio talento e compassione con il mondo.

Siamo stati fortunati e abbiamo raccolto alcune storie incredibili di animali straordinari e le abbiamo condivise con voi per 10 settimane! Ecco un riassunto delle storie che potete leggere ancora e che troverete nel nostro Blog.

Orgoglio Omlet: Dalla parte degli animali disabili

Jerry è un cane sbarazzino, giocherellone ed esuberante, salvato dalla Romania e che sa fare la verticale! Ha finalmente rimesso i piedi a terra quando Shena gli ha dato una casa e ha tratto ispirazione per aprire un centro di recupero specializzato in animali disabili. Leggi la storia qui!

Orgoglio Omlet: Un amico fedele

Nicola e Ben comprarono delle galline per far felice Julia, la loro madre di cui si occupano a casa loro. La famiglia non avrebbe mai potuto immaginare che una gallina sarebbe diventata un affettuosa compagna per Julia nella fasi avanzate delle demenza. Leggi la storia qui!

 

Orgoglio Omlet: un aiuto gratuito

Provenienti da allevamenti intensivi, Hennifer Marge e Sybil adesso vivono all’aria aperta con il loro umano Jonathan, trasformando la vita dei detenuti grazie al progetto Rosemead. Jonathan (operaio e sostenitore delle galline) ritiene che le galline abbiano la capacità di decodificare le situazioni più complesse. Leggi la storia qui!

Orgoglio Omlet: Una coppia perfetta

Sulla carta, Kipper non era esattamente quello che Angela desiderava. Dopo anni di sfide comportamentali, è diventato un coraggioso donatore di sangue che ha salvato la vita ad oltre quaranta cani. Kipper è diventato il compagno perfetto per Angela. Leggi la storia qui!

Orgoglio Omlet: Animali in cattedra

La gallina Henni è un’insegnante di supporto di professione. Una simpatica gallina coccolona che ama i bambini. Segue le orme dei suoi spumeggianti padroni umani, Hamish e Verity. Leggi la storia qui!

Orgoglio Omlet: Mipit e tutto ha un senso

Mipit è un cane da assistenza mentale per la sua umana, Henley. Mipit aiuta Henly ad essere attiva ed indipendente. Chi non ama un cane che ti aiuta a fare la differenziata, risponde al telefono ed è il tuo migliore amico qualunque cosa accada? Leggi la storia qui!

Orgoglio Omlet: Peaky

Alla tenera età di un anno, Peaky è già una star del cinema. Ha vissuto in gabbia tutta la vita e usciva solo per esibirsi. Quando Joana e Fergus lo hanno portato a casa, era un batuffolo giallo che copriva un fascio di nervi. Erano decisi ad aiutare Peaky il loro dolce e piccolo canarino a uscire dal suo guscio. Leggi qui la storia!

Orgoglio Omlet: Salvare la vita di Sophia

Quando cresci insieme agli animali, casa non è casa senza un pet. Portare a casa Harry è stata una salvezza sia per lui che per le sue umane, Sarah e sua figlia Sophia. Harry ha un dono speciale. Ha una sensibilità unica verso l’epilessia e ha salvato la vita di Sophia un’infinità di volte. Leggi la storia qui!

Orgoglio Omlet: La barba di Buster

Buster era destinato ad inseguire palline sulle spiagge di Barry Island. E’ un adorabile labradoodle con grandi occhi scuri e una lunga barbetta. Un filosofo con una natura giocosa, è il co-autore di un libro per bambini insieme alla sua umana Natalie che ha come scopo di risvegliare l’interesse per l’autismo. Leggi la storia qui!

Orgoglio Omlet: Conigli coraggiosi

E’ difficile descrivere la paura di Pixie il coniglio quando la RSPCA (un’associazione inglese) le ha finalmente trovato casa con un padrone esperto di conigli. Diciotto mesi dopo la dolce Pixie vive nel comfort e sta imparando a farsi amare dalla sua adorata umana, Wendy. Leggi la storia qui!

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Orgoglio Omlet: la barba di Buster

Questo articolo fa parte della nostra serie Orgoglio Omlet, una collezione di incredibili storie che puntano i riflettori su animali straordinari e condividono la loro lealtà, coraggio talento e compassione con il mondo.

-Scritto da Anneliese Paul

Buster era destinato ad inseguire palline sulle spiagge di Barry Island. E’ un adorabile labradoodle con grandi occhi scuri e una lunga barbetta. Un filosofo con una natura giocosa, è il co-autore di un libro per bambini insieme alla sua umana Natalie che ha come scopo di risvegliare l’interesse per l’autismo.

Buster 1Ethan, il figlio di Natalie all’età di quattro anni ha avuto una diagnosi di autismo e ADHD. Natalie ha messo da parte il suo lavoro di insegnante per occuparsi di Ethan a tempo pieno. Da bambina aveva sempre avuto cani e naturalmente desiderava che anche Ethan sperimentasse la vicinanza di un compagno fedele. Andarono in una fattoria vicina e si trovarono a scegliere tra tre cuccioli. Uno era un terremoto, uno era tranquillo e dormiglione e uno una via di mezzo tra gli altri due. Presero la via di mezzo e lo chiamarono Buster.

Trascorsa qualche settimana a casa, era chiaro che Ethan non legava con Buster. Semplicemente non era interessato. Per cui è diventato il compagno di Natalie, dato che assistere il bambino non era facile, Buster era un conforto nelle giornate più dure. Motivava Natalie ad andare avanti e insieme facevano lunghe passeggiate sulla spiaggia.

Un paio di anni dopo la diagnosi di Ethan, è nata la piccola Isobelle. Isobelle era spaventata dal buio per cui Buster dormiva in camera sua e l’aiutava a sentirsi al sicuro.Durante il giorno, era il compagno di giochi di Isobelle. Insieme giocavano a travestirsi e a fine giornata lei gli leggeva una storia e lo pettinava.

Con il tempo il pelo sul mento di Buster continuava ad allungarsi sempre di più! Alla fine aveva una barba di 18 cm. Non è una cosa che si vede tutti i giorni: un cane con la barba. La gente lo guardava. Natalie era abituata alla gente che guarda perché sfortunatamente molti non comprendono l’autismo e quando Ethan aveva dei crolli, spesso la gente commentava con cattiveria.

Si rese conto però che con Buster era diverso. Quando passeggiavano sulla spiaggia, la gente si avvicinava a Natalie e domandava, “E’ vero? Gliela avete attaccata?!” Era curioso e divertente e cosa poteva fare una ex insegnante di scuola? Ci ha scritto un libro per bambini, naturalmente! Natalie ha scritto una storia con protagonista Buster chiamato ‘Il cane con la barba’.

E’ una storia sull’essere speciali e unici. Natalie e Buster hanno fatto il giro di scuole e librerie in tutto il Galles e sono andati anche in televisione per parlare di differenze e per parlare di autismo attraverso la storia di Buster.

“Spesso intorno ai bambini con disabilità c’è molta negatività. Un adorabile labradoodle è un ottimo modo per iniziare a conversare. Lui è diverso, ha la barba ma è meraviglioso!”

Buster 3

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Orgoglio Omlet: conigli coraggiosi

Questo articolo fa parte della nostra serie Orgoglio Omlet, una collezione di incredibili storie che puntano i riflettori su animali straordinari e condividono il loro altruismo, coraggio, talento e compassione con il mondo.

-Scritto da Anneliese Paul

E’ difficile descrivere la paura di Pixie il coniglio quando la RSPCA (un’associazione inglese) le ha finalmente trovato casa con un padrone esperto di conigli. Diciotto mesi dopo la dolce Pixie vive nel comfort e sta imparando a farsi amare dalla sua adorata umana, Wendy.

Wendy aveva due meravigliosi conigli che adorava. Un coniglio nero maschio di razza Rex che si chiamava Jensen e la sua partner color cioccolato, Havana. Nel 2019, Havana è morta improvvisamente di polmonite e Jensen ha sofferto così tanto il distacco che non si muoveva quasi più. Era diventato un coniglio infelice e triste.

Wendy desiderava che legasse con un altro coniglio e così si è rivolta all’associazione RSPCA di Canterbury e ha conosciuto Pixie, che era stata gravemente trascurata. Pixie era stata recuperata insieme al suo compagno che però sfortunatamente non ce l’ha fatta. Pixie era quasi morta di stenti, era solo pelle e ossa e prima di trovarle una nuova casa hanno dovuto farle prendere peso. Wendy desiderava darle tutto l’amore che meritava.

Pensando che potesse essere la campagna perfetta per Jensen, Wendy portò Pixie a casa. Aveva diviso la gabbia in modo che potessero conoscersi piano piano. Dopo circa un mese si riposavano uno accanto all’altra, separati solo da una rete e Wendy decise che era arrivato il momento giusto. Ma Pixie era un coniglio traumatizzato e la sua paura si rivelava con un comportamento aggressivo. Non riusciva a controllarsi e così ha morsicato Jensen. Era agitata e spaventata per tutto. Per un po’ aveva paura anche del cibo posato per terra. E’ stato un brutto e triste periodo per Wendy che vedeva Pixie così stressata.

Wendy teneva Pixie separata e poco a poco, Pixie ha iniziato a fidarsi di lei. Adesso, 18 mesi dopo, si fa grattare il naso e saltella accanto a Jensen. Il loro recinto Omlet, corre parallelo così ognuno dei due ha i suoi spazi. Hanno anche un rifugio suddiviso in due, su tre livelli, finestre, balcone collegati tramite i tunnel alla veranda. Il sistema di cancelli del recinto della Omlet permette a Wendy di lasciar girare entrambe per casa. Quella che una volta era la sala da pranzo di Wendy, ora è diventata la stanza giochi dei conigli con la gabbia, alcuni scalini e dei tunnel in modo che possano divertirsi. Entrano a turno e Wendy lascia la porta aperta perché non abbiano troppo caldo.

La mattina, prima di andare al lavoro, prepara un’insalata per conigli: Cavolo verde, cavolo nero o verdure di stagione e un mix di erbe come prezzemolo, menta e basilico. In estate raccoglie foglie fresche e petali di rosa. Hanno 3 o 4 diversi tipi di fieno tra cui scegliere nel recinto e come premietto Wendy preferisce dar loro biscotti per conigli o fragole che adorano.

Dalle sue tristi esperienze, Pixie è rifiorita grazie alle amorose attenzioni della sua padrona che ha capito il suo passato e ha ricostruito la fiducia. E Jensen ha una nuova partner, Tinkerbell, una mini Rex dagli occhi azzurri. Wendy adora i suoi tre bellissimi conigli ma in special modo Pixie. E’ una sopravvissuta.

“Praticamente tutti i giorni mi fa piangere. E’ così amorevole e attenta, è incredibile come possa aver perdonato gli esseri umani.”

 

 

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Orgoglio Omlet: salvare la vita di Sophia

Questo articolo fa parte della nostra serie Orgoglio Omlet, una collezione di storie incredibili che puntano i riflettori su degli animali straordinari e condividono il loro altruismo, coraggio e talento con il mondo.

-Scritto da Anneliese Paul

Harry on the sofa

Quando cresci insieme agli animali, casa non è casa senza un pet. Portare a casa Harry è stata una salvezza sia per lui che per le sue umane, Sarah e sua figlia Sophia. Harry ha un dono speciale. Ha una sensibilità unica verso l’epilessia e ha salvato la vita di Sophia un’infinità di volte.

Nel marzo del 2017, Harry, un bel gattino nero, aveva solo pochi mesi ed era rimasto intrappolato in uno sgabuzzino, la vita appesa ad un filo. Non poteva uscire da lì. Era nutrito eccessivamente, coperto di sporcizia, attaccato da un cane e abbandonato come ‘scarto della cucciolata’.

Sarah aveva sentito di questo gattino rinchiuso in uno sgabuzzino e non voleva lasciarlo là a soffrire. Ha contattato il proprietario via Facebook e ha chiesto, “Me lo può cedere, per piacere.” Il proprietario di Harry è stato ben contento di cederlo e Harry ha così cominciato a riprendersi.

Agli inizi si nascondeva negli angoli. Il rumore di passi lo pietrificava. Ma nel giro di una settimana era già un gatto diverso, correva a salutare i suoi umani alla porta. “La prima volta che ha fatto le fusa sembrava quasi fosse stato preso dal panico, come a dire: cos’è questa cosa? Ma da lì in poi è rifiorito.”

Quattro anni dopo alle 3 del pomeriggio di un lunedì Harry è seduto sul davanzale della finestra che aspetta l’arrivo dei suoi umani, Sophia.

Sophia è autistica ed epilettica e il talento unico di Harry le ha salvato la vita molte volte.

Prima dell’arrivo di Harry, tutta la vita di Sophia era centrata sui gatti. Adorava andare nei negozi è guardare l’oggettistica per gatti, fare ricerche su di loro su internet e guardare le foto di gatti. Per cui quando Harry è entrato a far parte della sua vita, Sophia era al settimo cielo. Harry è diventato l’ombra di Sophia. La segue ovunque per casa. Quando mangia, si siede accanto a lei. Se sta dormendo le si accoccola accanto. E quando Sophia rientra da scuola, Harrys è sempre alla finestra che l’aspetta. Non si separano mai.

Man mano che il legame tra Harry e Sophia cresceva, aumentava anche la voce di Harry. Di solito un gatto tranquillo, ha iniziato a vocalizzare per entrare e uscire.Ma la sensibilità di Harry e il suo talento vocale sono diventati un dono che ha salvato la vita a Sophia.

Sei mesi dopo l’arrivo di Harry in casa, Sophia ha iniziato ad avere delle crisi epilettiche. Col tempo sono diventate più gravi e frequenti. Una notte, Harry ha iniziato a gridare. Sarah è arrivata di corsa e ha visto che Sophia stava avendo una crisi epilettica nel sonno.

Non c’è modo di monitorare il tipo di epilessia che ha Sophia, niente che si possa mettere al polso o al letto e che suona l’allarme quando inizia un attacco. Per Sophia, SUDEP (morte improvvisa per attacco epilettico) è un pericolo reale. Per Sara questo è il peggior incubo e vive con la figlia ventiquattro ore al giorno.

Harry ha iniziato a dare l’allarme, non solo di notte ma anche di giorno. E’ diverso dal classico miagolio, spiega Sarah. E’ una sorta di richiamo allarmato – una sorta di grido. Tutte le volte che Sophia è in camera sua e inizia ad avere un attacco epilettico, Harry grida finché non arriva Sarah, poi si siede spesso sul suo petto strofinando il suo muso sul viso cercando di svegliarla.

Prima che Harry entrasse nelle loro vite, Sophia non era indipendente. Doveva restare con Sarah tutto il tempo. Ma adesso Sophia e Sarah possono ritagliarsi degli spazi per loro stesse, sapendo che se qualcosa non va, Harry chiamerà.

Harry era il pezzo mancante nella famiglia di Sarah e Sophia. Con Harry a casa, Sophia e Sarah si sentono al sicuro. “E’ dolcissimo. La nostra salvezza. Ci regala un senso di sicurezza che poche persone possono godere,” ci spiega Sarah. “E’ tutto il mio mondo. Lo amo,” conclude Sophia.

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