The Omlet Blog

Il recupero delle galline da batteria

Leggete questo resoconto dell’Associazione britannica volontari per la salvaguardia delle galline e alcuni clienti Omlet che hanno recentemente salvato due batterie di polli.


Quando ho visto razzolare le galline in giardino e condurre una vita felice dandomi così tanto in cambio a partire dalle uova spettacolari alle risate per le loro continue marachelle, ho capito che volevo fare qualcosa per queste fantastiche creature.

Questa sera ho dato la mia disponibilità all’Associazione britannica per la salvaguardia delle galline di diventare una volontaria. Ho letto varie storie e ho visto diversi post sulle batterie di polli ma non avevo esattamente idea di cosa mi si sarebbe prospettato e tutte le centinaia di galline che avrei incontrato.

L’adozione delle mie nuove galline

Il fatidico giorno mi sono alzata presto verso le 6:30 per recarmi alla fattoria. La prima cosa che ho visto sono stati degli enormi edifici senza finestre e potevo sentire il debole gemito di centinaia di voci provenire dall’interno.

Mi sono messa al lavoro affiancando gli altri volontari che stavano già caricando delle piccole facce sconcertate nei trasportini che le avrebbero condotte nelle loro nuove case definitive e dove finalmente sarebbero state amate e avrebbero avuto un nome.

Quando sono entrata la realtà è stata peggio di quanto avessi immaginato. Così tanti corpi fragili stipati in gabbie a perdita d’occhio. Polvere e ammoniaca riempivano l’aria e tutto ciò che volevo era liberarle il più in fretta possibile da quelle bare d’acciaio nell’oscurità.

Lavorare fianco a fianco con gli altri volontari è stato d’ispirazione; tutti lavoravano sodo. Sapevo di dover essere forte per poter liberare un po’ delle ragazze; quel giorno ne abbiamo liberate duecento dalle loro prigioni, tutto ciò che avevano mai visto in 18 mesi di vita. A questa giovane età i loro corpi sono talmente indeboliti che non producono più uova delle dimensioni e con la frequenza che l’industria richiede. La cruda realtà è che vengono destinate al macello. Sì, la triste verità è che abbiamo dovuto lasciare indietro delle galline e noi abbiamo solo salvato una goccia nell’oceano ma per quelle poche ha fatto la differenza e una famiglia amorevole.

Ho portato a casa le mie due galline e per caso erano le più spennate del gruppo. Una delle due, che ho chiamato Tess, aveva solo poche penne su tutto il corpo; l’ho coccolata per tutto il tragitto fino a casa dove finalmente ha realizzato che avrebbe potuto riposare.

I primi giorni a casa

Una volta portate a casa Tess e Gloria (i nomi vengono dalla canzone ‘I will survive’) le ho lasciate ambientare nel trasportino dei gatti con cibo e acqua a disposizione. Erano terrorizzate dalla mia presenza perché l’unico contatto con gli esseri umani che avevano avuto non era certi stato amorevole.

Anche se ho un grande recinto esterno per le galline, sapevo che avrebbero dovuto adattarsi alla nuova vita un po’ per volta. Non avevano mai visto la luce del sole perché erano sotto una luce artificiale per 20 ore al giorno e 4 ore di buio per far produrre il maggior numero di uova.

Le ho trasferite nel loro nuovo appartamento di lusso con vista – uno splendido nuovo Eglu Go UP con due metri di recinzione e le ruote così da poterle facilmente spostare per il giardino per fargli assaggiare l’erba fresca. L’ Eglu è molto facile da tener pulito e un altro fattore essenziale era di tenere alla larga i famigerati acari rossi finché le ragazze erano ancora così debilitate. Era anche molto trendy in giardino.

Più tardi la sera, le ho messe con delicatezza dentro l’Eglu e ho chiuso la porta perché si potessero adattare e passare una notte di sonno serena. E’ importante lasciar loro il tempo di ambientarsi alla zona notte e questo le aiuterà in seguito ad andare nel pollaio da sole al calar della sera.

La mattina uscivano e anche se non erano particolarmente aggraziate nella discesa, entrambe si mettevano ad esplorare e si dirigevano subito all’abbeveratoio e alla mangiatoia. E così ho iniziato a creare un legame aiutata da della deliziosa uva.

Per i primi giorni la vista che preferivo era di vederle stese al sole rilassate che mettevano in atto i primi comportamenti istintivi come ad esempio farsi un bagno di terra.

Ogni giorno si ambientavano sempre meglio ed ero meravigliata dalla loro capacità d’adattamento alle nuove situazioni. Ci hanno messo un po’ ad abituarsi alla scala, soprattutto perché agli inizi avevano le zampe fragili ma ora che distinguono tra giorno e notte, la sera le trovo appollaiate nella casetta quando vado a chiudere.

La situazione migliora

Adesso, a sei settimane dalla loro liberazione, sono rinate. Hanno una forte personalità che si esprime ogni giorno di più. Tess è coraggiosa mentre Gloria è sfacciata. Le penne stanno ricrescendo e ogni giorno mi riempiono il cuore d’amore.

Mentre sto scrivendo, entrambe corrono in giardino con le loro nuove sorelle, a volte rientrano nell’Eglu per mangiare qualcosa e bere prima di ripartire per nuove avventure perché sanno che questa è la loro casa per sempre.

Voglio ringraziare Omlet per aver offerto alle mie ragazze un pollaio tanto speciale per farle crescere e godersi il meritato riposo – lo adorano!

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